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(Gli anni Sessanta volgevano alla fine, e con essi il mio rapporto con lo Studio Testa. Stavo mettendo a fuoco la mia opinione sul mondo della pubblicità, e pensai che sarebbe stato divertente ambientarci una riscrittura delle fiabe classiche, abbinando a ognuna di esse una striscia del "Grande persuasore". Credo che questo "pilota" sia stato sottoposto all'epoca a un editore specializzato in pubblicazioni aziendali, ma senza suscitare eccessivi entusiasmi).

BIANCANEVE TESTIMONIAL

C'era una volta, tanti ma tanti anni fa, una Regina che, seduta nel vano della sua finestra, cuciva. Miriadi di fiocchi di neve calavano danzando dal cielo.

- Se io potessi avere una figliola sarei tanto felice! - sospirò la regina; e in quel mentre, perduta nel suo sogno dolcissimo, si punse un dito con I'ago. Tre gocce di sangue caddero allora sul cucito, che era candido come la neve. Il gioco di quei rossi sui bianchi abbaglianti del cucito piacque alla regina, che si dilettava di grafica, ed essa esclamò: - Quanto bella sarebbe la mia figliolina, con Ie labbra rosse come il sangue, pelle bianca come la neve e capelli neri come l'inchiostro tipografico! Venne la primavera, e una bimbetta nacque alla Regina, in tutto e per tutto simile a quella che la sua mamma aveva desiderato. Ma la felicità della regina fu di breve durata. Stringendo la sua adorata piccina. fra Ie braccia, ella mormorò dolcemente prima di morire: - Piccola Biancaneve...!

Passarono gli anni. E frattanto la piccola principessa si faceva sempre più bella, e il suo sorriso più radioso e il suo corpicino snello come un giunco. Più volte Biancaneve si senti dire dagli amici: - Dovresti proprio fare del cinema! - E senti oggi, senti domani, andò proprio a finire che Biancaneve entrò nel giro delle comparse di una grande casa di produzione specializzata in short pubblicitari, e tante tante volte, quando ci voleva una giovinetta che presentasse una scatola di biscotti o facesse il bucato con un nuovo detersivo, si ricorreva a lei e al suo sorriso radioso. Tra Ie compagne di lavoro di Biancaneve c'era anche Grimilde; era anch'essa bellissima, ma purtroppo la sua bellezza nascondeva un cuore crudele e selvaggio. Anch'essa, come Biancaneve, non aspettava che un'occasione per uscire dall'ombra dei riflettori e diventare una grande attrice, con tanti gioielli e valletti e pelliccie ed amanti. E l'occasione venne, sotto forma di un concorso bandito da una grande ditta di elettrodomestici che metteva in palio il titolo di "Miss Arcobaleno" e, a guisa di mercede per la vincitrice, un contratto per interpretare la parte di protagonista nientemeno che in una serie di Caroselli. Sia Biancaneve che Grimilde si presentarono al concorso, e quando Biancaneve sfilò sulla passerella il suo sorriso radioso e la sua figuretta destarono più di un mormorio gioioso tra gli industriali e i cinematografari presenti in sala, subito smorzati dalle occhiatacce acide delle loro signore.

Le votazionioni delle finali avvennero per voto dei telespettatori mediante cartolina, e non vi dico come batteva forte forte il cuore della povera Biancaneve la sera che la televisione doveva trasmettere i risultati finali del concorso. Grimilde, che dal canto suo era certa della vittoria, così interrogò il suo televisore: - Tubo catodico, tubo rotondo, qual'è Ia donna più bella del mondo? E il televisore rispose: - Signore e signori buona sera. Vi comunichiamo che, in base allo spoglio delle ultime cartoline pervenute per il concorso di "Miss Arcobaleno", Biancaneve vince con 845.500 voti. La cattiva Grimilde diventò livida per Ia rabbia, e, pazzescamente gelosa della bellezza e della vittoria di Biancaneve, mandò subito a chiamare un suo amico, che frequentava assiduamente il giro degli industriali; insomma, tanto fece che riuscì a conoscere il cliente che aveva commissionato i Caroselli di Biancaneve, e fu così carina con lui e seppe così bene mostrargli la sua bellezza nella luce migliore (la luce di un abat-jour giapponese posto ai piedi di un grande letto) che il cliente ruppe il contratto con Biancaneve e affidò a Grimilde la parte di protagonista dei Caroselli. Biancaneve fuggì angosciata attraverso la foresta dei grattacieli che protendevano adunchi tubi al neon per ghermirla, e attraverso il labirinto delle autostrade, cammina cammina cammina, giunse finalmente in un paese lontano e si abbandonò priva di forze davanti a un portone tutto bianco.

Era quello il portone di una grande agenzia di pubbllicità, e quando al mattino di poi esso si aprì, i buoni pubblicitari, scorgendo sul marciapiede quella bellissima giovinetta priva di coscienza pensarono bene di portarla nella sala riunioni. Qui Biancaneve, riavutasi, narrò con Ia sua dolce voce la propria storia ai sette pubblicitari (c'erano un grafico, un copywriter, un regista, un account executive, un fotografo, uno sceneggiatore e un media planning) e il suo racconto fu seguito dal meeting più tempestoso della storia dell'agenzia. - Io dico che bisogna sbarazzarsi di questa ragazza prima che la cattiva Grimllde venga a sapere che è qui! - gridava il copywriter, che era sempre stato un gran brontolone. - E io dico che non si può mettere alla porta una bambina coi tempi che corrono! - ribatteva il grafico, che era. subito rimasto conquistato dalla pelle bianca di Biancaneve e dai suoi capelli neri come l'inchiostro tipografico. - Non voglio che litighiate per causa mia - disse Biancaneve - Me ne andrò. Peccato, però, perchè so stenografare e battere a macchina, e me la cavo mica male davanti alla macchina da presa, e so fare la torta di mele e la focaccia di prugne e la crema di fragole... - Come? Come? - gridarono tutti, compreso il copywriter, e lì per lì fu deciso che Biancaneve sarebbe rimasta con loro e avrebbe fatto Ia segretaria e all'occorrenza l'attrice e la cuoca, perchè questa è una caratteristica degli ambienti creativi, che tutti debbono saper fare un poco di tutto.

L'agenzia stava proprio allora studiando una campagna per un grande produttore di mele, ma la grande idea non veniva ancora fuori. I buoni pubblicitari Iavorava però intanto anche per aItri clienti minori, e tra l'altro realizzarono aIcuni "Arcobaleni" interpretati da Biancaneve. Fu così che la cattiva Grimilde, che una sera rivolgeva la solita domanda al suo televisore, si vide rispondere dal ben noto sorriso radioso di Biancaneve. Non vi dico su quali furie montò a quella vista! Non pose tempo in mezzo: nel più cupo sotterraneo del suo castello bevve una misteriosa pozione, che Ie diede immediatamente I'aspetto di una propagandista. Poi prese il primo jet e un bel giomo si presentò alla porta dell'agenzia in cui lavorava Biancaneve, con la sua brava borsa a tracolla e il suo bravo questionario in mano. Biancaneve venne ad aprire, perchè i buoni pubblicitari per sventura non erano amcora arrivati, e la falsa propagandista Ie offrì una mela, che era intrisa di un tremendo veleno. - Grazie - disse gentilmente Biancaneve - ma i buoni pubblicitari non vogliono che io accetti alcunchè dagli sconosciuti!-. - Non temere, carina - rispose la falsa propagandista - In questo caso si tratta semplicemente di un'azione promozionale: è sufficiente che tu dia un morso alla mela e compili un questionario, e concorrerai all'estrazione di una Fiat 124, due pelliccie e dieci televisori!-. Naturalmente Biancaneve a queste parole non osò più rifiutare: morse la mela e subito cadde in un sonno profondo come la morte.

I buoni pubblicitari piansero a lungo quando trovarono Biancaneve esanime. La posero in una bara di cristallo nella sala riunioni e proseguirono i loro meeting sulla campagna mele, non tralasciando di sospirare ogniqualvolta ii loro sguardo cadeva sul visetto di Biancaneve, che era ancora più bianco del solito. Quello che sospirava più di tutti era il grafico, perchè quel bianco cereo faceva risaltare ancora di più i capelli neri come l'inchiostro tipografico, e la cosa dava una profonda emozione al suo cuore di artista. Ora, accadde che venne a trovarli il grande industriale delle mele, che incominciava a spazientirsi perchè la campagna non andava avanti; ma quando fu entrato nella sala riunioni ed ebbe visto Biancaneve nella sua bara di cristallo, le parole di rimprovero gli morirono sulle labbra, mentre il cuore gIi balzava nel petto. Esitando si avvicinò alla fanciulla, e gli occhi gli si riempirono di lacrime. Si chinò su di lei, e Ie sue labbra sfiorarono per un istante quelle esangui della piccola principessa, e Biancaneve aperse gli occhi e sorrise, perchè il bacio di un industriale aveva il potere di rompere la magia della mela avvelenata. - Evviva! - gridò il copywriter balzando su dalla sedia - Che formidabile idea! "La mela avvelenata: vi ibernerete per il tempo desiderato ed un bacio vi risveglierà! Fermate il tempo con la Mela Avvelenata"! Ecco lo slogan per la campagna mele! - E tutti saltarono su come impazziti e si abbracciarono ridendo e piangendo, mentre il regista parlava di controluce del corpo di Biancaneve nudo e di dettagli dei denti sulla mela, e il grafico del rosso della mela e del bianco della pelle di Biancaneve e il fotografo di asa e di din, e il media planning di costi, di distribuzione e di statistlche. - Tu naturalmente sarai l'asse della campagna! - dissero i buoni pubblicitari a Biancaneve - Comparirai sui manifesti, sui quotidiani, sui rotocalchi, interpreterai i film, i Caroselli e i telecomunicati. Ecco il contratto! -. - Io, poi, ti amo... - mormorò l'industriale che aveva risvegliato Biancaneve con un bacio, profondamente commosso. - Sono subito da te, mio caro - rispose Biancaneve, raggiante di gioia, mentre firmava il contratto che i buoni pubblicitari Ie porgevano.

Fu così che, con gran rabbia della cattiva Grimilde, Biancaneve divenne una grande attrice, sposò il grande industriale, andò a letto un sacco di volte con i sette buoni pubblicitari, formarono tutti insieme un "ménage a nove" e vissero a lungo felici e contenti.

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