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I DOCUMENTARI E I FILM DI MONTAGGIO

Il 1969 fu l'anno del passaggio da Torino a Roma. Le prime occasioni offerte dal mondo del cinema furono l'aiuto regia di tre lungometraggi (diretti da Leonardo Bonomi, Dacia Maraini e Gian Vittorio Baldi), e i cosiddetti "documentari per i premi ministeriali": quei cortometraggi di dieci minuti che venivano abbinati ai film nelle sale, con grande disappunto e non di rado tra le fragorose proteste del pubblico. Più tardi vennero altri documentari, basati spesso sull'utilizzo di materiale di repertorio e ogni volta che fu possibile anche sul ricorso a formule proprie del cinema di fiction (struttura narrativa, dialoghi, attori, scenografie).

1969

Laudato sii, mio Signore
(10')
Una nuova versione del "Cantico delle creature" di San Francesco, letto non più in chiave lirica (come avveniva in un film a passo ridotto del 1961) ma "politica": l'Acqua, l'Aria, la Terra, il Fuoco e la stessa Morte sono ormai state strumentalizzate dall'essere umano con fini speculativi.

1970

I tarli
(con Laureta Palieri, Piermario Cappa, Eleonora Olivetti e i dipendenti dello Studio Testa - 13')
Uno "spaccato" di una grande Agenzia pubblicitaria, polemicamente commentato da testi di Vance Packard, Desmond Morris e altri critici della cosiddetta "società dei consumi".

Freud a fumetti
(10')
Una analisi della rivoluzione grafica e strutturale apportata da Guido Crepax al linguaggio dei fumetti, interamente condotta su tavole e vignette delle sue storie.

La fantascienza siamo noi
(con Aldo Raparelli - 10')
Le caratteristiche peculiari del filone sociologico della letteratura di fantascienza degli anni '50-'60, con alcuni brani di racconti di Ray Bradbury, Robert Sheckley, Frederick Pohl e altri autori che all'epoca mettevano in guardia contro i rischi, poi puntualmente divenuti realtà, di un determinato modello di sviluppo.

C'era una volta
(con Lorenzo Rapazzini, Gregorio Cappa - 10')
Tre favole classiche di Perrault ("La bella addormentata nel bosco", "Pollicino" e "Cappuccetto Rosso") rilette in chiave simbolica partendo da alcune considerazioni fatte da Erich Fromm in "Il linguaggio dimenticato".

1971

Caro Corrierino
(10')
La storia del "Corriere dei piccoli" dal 1908 (anno di nascita) al 1970, narrata attraverso le tavole delle più famose storie a vignette (Fortunello, Bibì e Bibò, Mio Mao, Pier Lambicchi, Tamarindo e così via), contrappuntate da immagini di repertorio che illustrano le contestuali vicende della storia del nostro Paese.


Caro corrierino (1971) di rojking

Salgari della nostra infanzia
(collaborazione alla sceneggiatura di Rolando Jotti -12')
Un ritratto affettuoso e nostalgico della doppia vita di Emilio Salgari, divisa tra le casette piccolo-borghese della periferia di Torino e le giungle e i mari della sua fantasia, fino alla morte per suicidio avvenuta nel 1911. Nella colonna sonora, fra le altre cose, c'è una testimonianza che il figlio Omar aveva rilasciato a R. Jotti poco prima di uccidersi a sua volta.

Chiaro, evidente, manifesto
(10')
La storia del manifesto narrata con immagini realizzate tra la fine dell'Ottocento e gli anni Sessanta da artisti di ogni Paese (da Toulouse Lautrec ad Armando Testa, passando attraverso Chéret, Mucha, Cappiello, Dudovich e tantissimi altri).

Buzzati delle montagne
(10')
Una intervista fatta a Dino Buzzati poco prima che morisse serve da filo conduttore per delineare il mondo poetico dello scrittore, per visitare le "sue" montagne e la sua casa di Belluno, e ricostruire per rapidi flash le atmosfere di alcuni suoi racconti.

1972

I tre volti di Tarzan
(10')
Una rivisitazione del personaggio creato da E. R. Burroughs, nei libri, nei fumetti e nel cinema.

Michelangelo fotografo
(con Michelangelo Giuliani - 10')
Un eccentrico artista pedinato durante la realizzazione di alcuni servizi fotografici, all'interno del proprio studio e in località diverse.

Rileggendo Pinocchio
(10')
Una rivisitazione del personaggio creato da Carlo Lorenzini, con riprese effettuate all'interno del parco di Pinocchio a Collodi.

Di città si muore
(10')
Sulla traccia di testi tratti da due libri dell'antropologo Desmond Morris ("La scimmia nuda" e "Lo zoo umano"), un esame delle conseguenze aberranti a cui porta la concentrazione degli esseri umani all'interno delle megalopoli, nonchè le prospettive di un futuro ancora più a rischio.

1973

Ore 9 lezione di sesso
(10')
Un "excursus" sull'evoluzione del cosiddetto "comune senso del pudore", dai paradossi di Cyrano de Bergerac (XVII sec.) ai giornali pornografici dei tempi moderni.

Fumettophobia
(10')
La traduzione in immagini (principalmente di storie a fumetti) di un articolo di Marcello Bernardi pubblicato all'epoca su "Linus", in cui il noto psicologo esamina i luoghi comuni e i pregiudizi che molte persone, soprattutto appartenenti alla vecchia generazione, continuano a nutrire nei confronti del fumetto, che oggi invece va inteso come linguaggio, come messo espressivo e anche come strumento pedagogico.

1974

Pianeta completo
(10')
Una analisi dei rischi che comporta la crescita esponenziale della popolazione del pianeta Terra: un tema in qualche modo connesso e conseguente a quello del "Di città si muore" di due anni prima.

Come ti erudisco il pupo
(10')
Echi di Rousseau nella denuncia del condizionamento sistematico a cui vengono sottoposti i bambini, fin dalla scelta dei giocattoli che vengono loro regalati.

1975

La Roma della Chiesa primitiva
(18')
Due studenti, una ragazza bionda e un ragazzo negro, girano in Vespa per la Capitale, visitando una serie di catacombe e altri luoghi storici legati al primo cristianesimo.

1979

C'erano una volta Stanlio e Ollio
(10')
Un affettuoso ricordo di Stan Laurel e Oliver Hardy, e un'analisi degli elementi più caratteristici della loro particolarissima forma di comicità.


C'erano una volta Stanlio e Ollio (1975) di rojking

1985

Dialoghi degli Etruschi
(consulenza scientifica di Mauro Cristofani - 6x12')
Una serie di filmati proiettati nelle diverse mostre organizzate in varie città della Regione Toscana nell'"Anno degli Etruschi". Ogni mostra era dedicata a un diverso aspetto della civiltà etrusca, rievocato - nel filmato relativo - in una sorta di dialogo fra Massimo Pallottino e altri noti etruscologi da un lato, e gli etruschi stessi dall'altro "interpretati" da statue dell'epoca.
I titoli dei sei filmati erano:

1) "La fortuna degli etruschi"
2) "L'artigianato artistico"
3) "Case e palazzi"
4) "L'Etruria mineraria"
5) "La romanizzazione dell'Etruria"
6) "La civiltą degli Etruschi"

I filmati vennero poi riassemblati in un unico programma televisivo di 60' per la Rai e per l'Home-video dell'Istituto Luce (vedi i programmi TV).

"Accecati dalla luce dei riflettori, dopo tanti secoli di oscura e un po' snobistica riservatezza, gli Etruschi si trovano ancora oggi al centro dell'interesse generale. Ma fra i tanti discorsi e le tante chiacchiere che si fanno su di loro, nessuno ha pensato a dare proprio a loro la parola.
Noi abbiamo voluto rimediare a questa imperdonabile lacuna, invitando a una amichevole "tavola rotonda" non solo i più noti studiosi di etruscologia del mondo moderno, ma anche persone del mondo antico che gli Etruschi li conobbero di persona: patrizi e condottieri romani, mercanti greci, storici dell'epoca e così via; e, naturalmente, gli Etruschi stessi: patrizi, artisti, sacerdoti, operai delle varie epoche, ognuno con il suo retroterra culturale e i suoi ricordi, a portare una testimonianza di prima mano sul loro mondo e la loro civiltà."

1986

Andare via terra
Andare per mare
Andare nel cielo
Comunicare a distanza

(4x6')
Per il padiglione italiano dell'Esposizione Internazionale di Vancouver, il primo esperimento di filmati composti esclusivamente di materiale di repertorio: quattro "clip" muti che riassumono i vari mezzi di comunicazione alternando cinegiornali d'epoca con sequenze di film.

1987

I volti di Cinecittà
I luoghi di Cinecittà

(2x6')
Altri due "clip", questa volta con colonna musicale, composti di sequenze di film girati a Cinecittà nei primi 50 anni di vita degli stabilimenti. Nel primo si evidenziano gli attori più noti (da Anna Magnani a Orson Welles, da Amedeo Nazzari a Vittorio Gassmann), nel secondo i "set" più grandiosi (da "La corona di ferro" a "Amarcord", da "Aida" a "Ben Hur").

1988

Cinema italiano: i volti e la storia
Cinema italiano: attraverso lo specchio

(2x5')
Altri due "clip" che utilizzano non solo le immagini di film italiani ma anche le relative colonne sonore; il primo segue un'ordine cronologico, passando dal cinema muto a quello contemporaneo, mentre il secondo è composto di sequenze di film dedicati al cinema (da "La signora senza camelie" di Antonioni a "8 e mezzo" di Fellini).

Crescendo italiano
(10')
Per un programma dell'Unione Europea, una veloce sintesi delle molte facce dell'Italia (politica, artistica, imprenditoriale), realizzata anche questa volta esclusivamente con materiale di repertorio. Grazie al montaggio, Riccardo Muti sembra dirigere l'intera colonna sonora, composta da un iconoclastico mescolone di canzoni, rumori e musiche sinfoniche.

1994

Cento di questi anni
(con Vittorio Gassman - 35')
E' il filmato ufficiale realizzato dalla Presidenza del Consiglio per il Centenario del Cinema, e rappresenta probabilmente il risultato migliore ottenuto con l'uso del materiale di repertorio, questa volta integrato con riprese dal vero: ricorrendo solamente al montaggio, si fa sì che Gassmann racconti la storia del cinema italiano a una platea composta da tutti gli attori del cinema di ogni tempo e Paese (da Charlie Chaplin a Marilyn Monroe, da Jean Louis Barrault a Kevin Costner, da Greta Garbo a Catherine Deneuve), lì convenuti per ascoltarlo e applaudirlo. Non mancano, fra i tantissimi altri, Roger Rabbit e Betty Boop.

Italiano parola del mondo
(collaborazione ai testi di Ignazio Baldelli e Gian Luigi Beccaria - con Pietro Biondi, Mattia Sbragia, Fabio Sartor - 35')
Dante Alighieri, Pietro Bembo e Alessandro Manzoni ci accompagnano in una sintetica e divertente storia della nostra lingua, con discorsi intervallati da brevi interventi di noti linguisti, giornalisti e professori universitari, e da sequenze di film in qualche modo collegate all'argomento.

1995

Archi-net (architettura italiana in tendenza)
(30')
Una serie di opere (restauri, nuovi edifici, risistemazioni urbanistiche) realizzate nel biennio 1993-1994 da architetti italiani in Italia e in altri Paesi (Francia, Spagna, Olanda, Giappone), commentate non già dai loro autori ma dalle persone che ci abitano o ci lavorano: testimonianze quindi "al di sopra di ogni sospetto" di accademia o di scuderia.

TG 600: Speciale Rinascimento
(con Carola Stagnaro - 28')
In uno "studio" televisivo del 1600, una conduttrice in abito d'epoca rievoca i personaggi e gli eventi più importanti degli ultimi duecento anni, in uno "speciale" che inizia e si conclude con un collegamento "in diretta" con Campo dei Fiori in Roma in occasione dell'esecuzione di Giordano Bruno.
Nel 1996 il filmato vinse il Grand Prix di Filmselezione (la nuova denominazione del vecchio Festival nazionale del Film Industriale).

1996

Versione originale
(22")
I vantaggi e gli svantaggi dell'alternativa fra doppiare i film e proiettarli in lingua originale con sottotitoli. Il discorso è affidato (oltre che alle sequenze di vari film) alle testimonianze (in italiano) di attori stranieri che hanno imparato a parlare la nostra lingua lavorando in Italia. Fra gli altri Max von Sydow, Peter Ustinov, Jacques Perrin, Helmut Berger e Andrea Ferréol.

50 anni stregati
(24')
La storia dei primi cinquant'anni di vita del Premio Strega, raccontata attraverso le immagini di una mostra svoltasi al Museo della Civiltà Romana (fotografie, libri finalisti dei vari anni, oggetti e cimeli). Le voci fuori campo leggono pagine del diario di Maria Bellonci, integrate da testi di Ernesto Ferrero e Gian Luca De Laurentiis.

2005

Motore!...
(in collaborazione con Alberto Farina - 18')
Un video di montaggio realizzato per Il Museo Nazionale del Cinema di Torino, dove è stato proiettato per tutto il periodo delle Olimpiadi Invernali del 2006. Da materiali dell'Archivio Storico Fiat e da sequenze di celebri film di ieri e di oggi nasce una cavalcata un po' demenziale ma ricca di svolte impreviste: le prodezze di Maciste; le gag di Stanlio e Ollio; gli sport invernali (chi ha mai visto Gregory Peck e Ingrid Bergman al Sestrière?); una 1100 che nel corso di una Transafricana incontra Cary Grant, Verushka, Tarzan, Totò e Indiana Jones; un incredibile film canterino degli anni Trenta della Polski Fiat che diventa una rivisitazione del "musical", con la partecipazione di tutti i suoi più grandi protagonisti (Judy Garland, Gene Kelly, Fred Astaire, Ginger Rogers).

2007

Cinema... Cin Cin!
(11')
Realizzato come supporto di una mostra sullo spumante e lo champagne nel cinema (Trento, dicembre 2007), il film si basa esclusivamente su inquadrature e sequenze di film a lungometraggio, utilizzandone questa volta non solo le immagini ma anche i dialoghi originali. Introdotta dall'Amedeo Nazzari de La cena delle beffe ("...e chi non beve con me, peste lo colga!"), incomincia con la caduta del proibizionismo (Gli intoccabili e C'era una volta in America) e si conclude con un brindisi "... a quello che saremo!" (Fandango). Uno stralcio di sceneggiatura si trova in "Montare il repertorio"

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