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L'EROTISMO
Intervista di Francesco Coniglio

E' bello, giunti alla mezza età, conoscere di persona l'autore di una di quelle pennellate fondamentali che hanno colorato il tuo immaginario. Da ragazzo mi aveva colpito molto quel Carosello in cui Mimmo Craig sognava, sulla musica del Peer Gynt di Grieg, e poi si svegliava di soprassalto urlando: - Matilde, la pancia non c'è più! -. Lo trovavo geniale e non sapevo che l'autore fosse il venticinquenne Corrado Farina, pubblicitario in forze alla celebre agenzia torinese di Armando Testa. Mi sono imbattuto nel nome di Corrado Farina per la prima volta nel libro L'Italia di cartone di Zanotto e Zangrando, un testo pionieristico e fondamentale sulla storia del cinema d'animazione italiano, poi finalmente ho letto alcuni suoi articoli sui fumetti su una rivista aziendale dell'Italsider, infine ho trovato un suo librino pubblicato dalla Sipra. Molti anni dopo, nel 2000, ero il direttore editoriale della casa editrice Mare Nero e Corrado Farina mi propone un suo romanzo. E così l'incontro e l'amicizia con il mitico Corrado Farina, torinese del 1939, un uomo che osservato in bianco nero ha il volto e la figura di un attore americano degli anni 50, si muove con il portamento di un giovane Jacques Anquetil e si esprime con l'ironia e la saudade di un Sergio Endrigo. Il Maestro Farina è conosciuto anche nel mondo dei comics per aver realizzato il film Baba Yaga nel 1973, tratto dalla saga di Valentina di Guido Crepax di cui egli è grande appassionato. (Da vedere assolutamente il suo documentario Freud a fumetti sull'Opera). Ma le sue incursioni nel mondo del fumetto sono state diverse: un tentativo di scrivere Diabolik istigato dall'amico Pier Carpi (un grandissimo recentemente scomparso di cui presto si riparlerà), il merito di aver suggerito il nome di Mario Bava alle sorelle Giussani per il film su Diabolik, l'aver creato le sceneggiature per gli ultimi quattro numeri della serie fantaerotica Selene (Littera, 1965) e l'aver scritto molti articoli e saggi sui fumetti. Ma Corrado Farina è un uomo di cinema, il suo primo lungometraggio Hanno cambiato faccia, con Adolfo Celi, è primo premio ex-aequo al Festival Internazionale di Locarno nel 1971, ma con il secondo film Baba Yaga, il produttore gli taglia e rimonta il film senza consultarlo. Il nostro s'incazza, e alza un polverone che forse gli ha nuociuto nel mondo della produzione, infatti non riuscirà a realizzare altri film. Seguirà una carriera di servizi televisivi e documentari pluripremiati ma con tante storie da raccontare in testa e nel cassetto che non potendo diventare film, causa la grande crisi del cinema, sono diventate però libri. Personalmente sono orgoglioso di aver pubblicato il suo terzo romanzo, Storia di sesso e fumetto (Mare Nero, 2000); attualmente è in libreria il sesto romanzo di Corrado Farina, Il cielo sopra Torino (Fògola, 2006).

Preferisci considerare l'erotismo (nel cinema, nel fumetto, nell'arte e nella comunicazione in generale) un "genere" come il giallo o il musical o come un qualcosa di diverso che, come il prezzemolo, potrebbe stare dappertutto?

L'erotismo non "potrebbe stare" ma "sta" dappertutto, attraversa più o meno felicemente la vita stessa di ogni essere umano e quindi tutte le sue manifestazioni, compresi i cosiddetti "generi". Il termine "genere", tra l'altro, implica necessariamente l'adesione a schemi predeterminati e l'erotismo, a mio avviso, è una cosa talmente soggettiva che sfugge a qualsiasi predeterminazione. Se diventa "genere", lo diventa solo se e quando viene utilizzato nei suoi aspetti più corrivi e a scopi commerciali, ma allora non è più erotismo: è pornografia.

Noi ritroviamo nelle tue opere sia cinematografiche che letterarie tracce d'eros sparse ovunque, senza mai esagerare, con garbo, senza malizia ma con la consapevolezza dell'inevitabilità: come se per te, autore e persona, la sessualità rappresentasse un tema centrale della vita.

Che io lo consideri tale dovrebbe essere chiaro già dalla risposta alla domanda precedente. Solo l'istinto distruttivo, credo, è altrettanto centrale e potente nell'alchimia del cervello umano. Ritornando alla differenza tra erotismo e pornografia (senza nessuna pretesa di dare una risposta definitiva a un "distinguo" che resta affidato alla sensibilità di ogni singolo individuo), io credo che l'erotismo sia tanto più pregnante quanto più è sottile, elusivo e allusivo. La pornografia, al contrario, è e non può che essere grossolanamente esplicita. Nella mischia creativa, l'erotismo si difende con il fioretto, la pornografia con la scimitarra. Se usi la parola scritta, per creare una tensione erotica non c'è nessun bisogno di disseminare le pagine di cazzo-qui-cazzo-là (cosa che a mio avviso sortisce caso mai l'effetto opposto); se poi, invece che parole scritte, usi immagini cinematografiche, a questo si aggiunge anche una questione estetica, perché è ben difficile che gli organi genitali, visti da vicino e con buona pace di Courbet e di tanti altri, diventino belli.

E' un'impressione, o nei tuoi ultimi romanzi la componente erotica è sempre più presente?

Sì e no. Feticismo e voyeurismo, è vero, sono impulsi strettamente connessi con la sfera erotica, ma se vai bene a vedere Il calzolaio ha più a che fare con il plagio che con il feticismo, e Il cielo sopra Torino più con la vita durante l'ultima guerra che con il voyeurismo. Quanto a Politicamente scorretto, che purtroppo non ha ancora trovato un editore, ha più a che fare con gli atteggiamenti della società nei confronti degli omosessuali che con l'omosessualità in se stessa.

Hai vissuto gli anni 70 da addetto ai lavori nella comunicazione producendo comunicazione come autore di pubblicità, di cinema, di saggistica divulgativa. Insomma tu c'eri e stavi pure in un osservatorio privilegiato. Ci vuoi raccontare di questa fantomatica rivoluzione sessuale. C'è stata? Poi si è tornati indietro? L'amore libero, le comuni, tutti che scopavano con tutti... Cosa è successo?

Io credo che per parlare della rivoluzione sessuale bisognerebbe averla fatta, sui prati di Woodstock o nelle aule delle scuole occupate del '68, altrimenti si corre il rischio di ripetere pappagallescamente delle cose che si sono apprese dai giornali, dai libri o dai film. Nel '68, io non ero né a Woodstock né in una scuola occupata. Dal punto di vista "politico", vivevo ancora in una specie di scatola di cartone e giravo un Carosello dopo l'altro, compresi quelli di un ciccione che inseguiva in sogno una ragazza bionda, per poi svegliarsi e scoprire con sollievo che "la pancia non c'è più": ma anche se era chiaro che le ragioni per cui Mimmo Craig correva dietro alla bionda non erano di insegnarle a giocare a scacchi, non mi consideravo certo un alfiere della rivoluzione sessuale. Il mio "osservatorio privilegiato", tutt'al più, mi consentiva di aprire gli occhi su ciò che stava cambiando nel mondo, guardando al di là delle pareti di quella scatola di cartone che era all'epoca Torino (o almeno la Torino altoborghese e perbenista in cui vivevo io).

E cosa sta succedendo oggi?

Mah...? Il '68, l'amore libero, le comuni, sono stati come uno tsunami che ha travolto il cosiddetto "comune senso del pudore", ferocemente difeso dalle forze più repressive della Chiesa cattolica e dei suoi molteplici "bracci secolari". Come sempre, la repressione eccessiva ha portato a un eccesso di segno opposto, proprio quello che hai icasticamente definito con la frase "tutti che scopavano con tutti". Adesso mi sembra che ci si stia avviando verso una forma di riequilibrio, che forse richiederà ancora tempo prima di essere raggiunto. Comunque, direi che la generazione dei nostri figli ha nei confronti del sesso un atteggiamento molto meno contorto e complessato di quello che ha avuto la nostra. In cambio, forse si sono persi il fascino del proibito, il batticuore del passo dopo passo su un sentiero emozionante proprio perchè interdetto e odoroso di peccato.

Dai primi anni 70 il film pornografico ha dilagato: prima in videocassetta nelle videoteche, in edicola, poi in DVD, poi scaricabile da Internet. Conosci il cinema porno? Lo hai seguito? Che considerazione ne hai? Ti interesserebbe realizzare un film hard in perfetta libertà e con un buon budget?

L'ho seguito a distanza, con una certa curiosità quasi costantemente delusa. La mia speranza è sempre stata di trovare un autentico film "di genere" nel senso chiarito prima, in cui, quando si arriva alla scena d'amore, non si dissolva a nero (come avveniva negli anni dai Cinquanta ai Settanta) o non ci si immerga in un mare di ansiti e di dettagli soft (come avviene dagli anni Ottanta ad oggi), ma si vada "al dunque" rispettando i tempi e le regole della narrazione cinematografica. Ora, con pellicole come quelle della Breillat o come Shortbus, i confini tra cinema erotico "d'autore" e cinema porno si vanno facendo labili. Ma nel 99% dei casi i veri film porno (almeno quei non molti che ho visto io) sono delle poveracciate di una noia abissale. L'unico italiano che, per quanto ne so, curava (talvolta) anche l'aspetto cinematografico, era Aristide Massaccesi; adesso leggo che ci sono tre o quattro registi-produttori che fanno le cose comme il faut, ma forse mi è passata la voglia di andarmi a cercare i loro DVD. Quando al girarne uno... mi piacerebbe, certo, ma a patto che mi si mettesse in grado di fare una cosa cinematograficamente elegante, e di non portare il patapùm-patapùm al di là del ragionevolmente sopportabile. Per esempio, c'è un racconto vittoriano che mi sarebbe sempre piaciuto filmare...

Sul set hai denudato diverse attrici molto belle e spesso nel fiore della loro giovinezza. Avevi una comunicazione diretta con loro, ti vergognavi a chiedere certe cose e gliele facevi chiedere a un tuo aiuto, le stracciavi le vesti di dosso? Cosa ricordi della tua prima volta sul set, del primo spogliarello che hai diretto.

I primi nudi su un set li ho visti come aiuto-regista, con normali (suppongo) reazioni di voyeuristica soddisfazione: le ragazze nude dell'inedito Sortilegio di Nardo Bonomi, o il Thomas Milian che cercava di coprirsi il pìrolo con la macchina da scrivere ne L'amore coniugale di Dacia Maraini. Quando sono passato alla regia, il seno nudo di Laura in Hanno cambiato faccia è stato sì un vessillo di contestazione, ma anche il piacere di avere due tette a disposizione degli occhi quando e come volevo. Idem per la bambola assassina interpretata da Ely Galleani in Baba Yaga. Quanto a Carroll Baker, al suo nudo integrale non ci avevo pensato proprio. Poi un giorno lei è arrivata sul set, si è aperta la vestaglia e ha detto "Guarda un po' se va bene così...". Ho deglutito, e risposto che andava benissimo; forse ho anche aggiunto, nel mio pessimo inglese, qualcosa come "Mi dispiace di dover valutare la cosa solo da un punto di vista strettamente professionale...".

Sbilanciati un po' e racconta ai lettori di Blue quale eroina dei fumetti vorresti come amante, quale come moglie e con quale vorresti trascorrere solo una vacanza erotica. E anche se c'è un eroe maschio che hai sempre invidiato o in cui ti piace identificarti.

Ahi, stiamo andando nel difficile. Dunque, come moglie direi senz'altro la Valentina di Crepax: abbastanza disinibita e fantasiosa ma allo stesso tempo credibile, con tutti i suoi dubbi, i suoi complessi e le sue scontentezze di donna che avanza negli anni. Sostanzialmente fedele, anche, pur passandosi qualche trasgressione, sia etero che omosessuale, in lontananza di Philip. Come amante... forse la Barbarella di Forest, altrettanto disinibita di Valentina ma più solare, più ironica; e come compagna di una vacanza erotica, cotta e mangiata, mi è molto simpatica la Cjcca Dum Dum di Carlos Trillo. Oppure anche Maggie-Petronilla, o Blondie o anche (se non fosse che è un topo, anzi no, una topa) Minnie: ma allora sarebbe solo per dare corda alle mie tendenze sadiche, smantellando il loro insopportabile perbenismo borghese come fa Manara con la protagonista del primo Déclic. Che cosa manca? Ah, sì, per il personaggio maschile non saprei, non me ne viene in mente nessuno... O forse, il primo Mandrake. Non solo per il suo elegante sapore rétro, ma soprattutto perché possiede l'incomparabile dono dell'ironia.

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